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A GUIDO GOZZANO
Radio Cronache Rimate - Alberto Cavaliere (1897-1967)



Nel quarantesimo annivesario della sua morte.

La Musa un po' malinconica oggi ti porta per mano
in un salotto mondano di questa nostra epoca atomica,
senza ritratti né dediche, né fiori in cornice, né un busto,
adorno con pessimo gusto di sole poltrone ortopediche.
Tu fosti, nel vivo barbaglio d'un mite invitante mattino,
l'Omero del Valentino e il Dante di Corso Vinzaglio.
Morendo, portasti con te l'ultima bianca camelia
da offrire con languida celia a Margherita Gauthier.
Ardente di fedi incorrotte, levavi il volto di fiamma
chiedendo al babbo e alla mamma: che cosa vuol dire «cocotte»?
Nascendo trent'anni più tardi, avresti sui banchi di scuola
appreso la strana parola dai compagnucci gagliardi;
e invece d'amare l'Amica di Nonna Speranza, con loro
avresti tifato pel Toro o per la Juve nemica.
Mentre in queste epoche ebbre d'assalti e di rudi arrembaggi
i nuovi poeti, più saggi, senza una linea di febbre,
ermetici, pingui e venusti, s'illuminan tutti d'immenso
e spregian la rima e il buon senso pappandosi premi robusti,
io vengo commosso ad Agliè, poeta sia pure per celia,
e t'offro una biancaa camelia per Margherita Gauthier.