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ARTE MODERNA
Radio Cronache Rimate - Alberto Cavaliere (1897-1967)



Un grosso scandalo è scoppiato nel mondo inglese dell'arte, in seguito allo scherzo del pittore Warbis, che mandò ad una esposizione un "quadro" eseguito da un suo figlioletto.

Pensate un po' che strano ghiribizzo
saltava un giorno a un povero pittore!
Non una volta, mai che - per errore,
sia pure - un proprio quadro, un proprio schizzo,
almeno da trent'anni a questa parte,
fossero accolti in una mostra d'arte.

Nemico del moderno ad ogni costo,
dipingeva in maniera un po' banale:
strane figure, donne al naturale
col viso, il petto ed accessori a posto.
Niente vani astrattismi, onde, ignorato,
Warbis aveva un dente avvelenato.

Suo figlio Tommy, un bimbo di sei anni,
càpita un giorno nel suo studio e, vista
la tavolozza che al maturo artista
aveva dato tanti disinganni,
se ne impiastriccia il volto con impegno,
sporcando pure un foglio da disegno.

Sul foglio dai colori ancora freschi
salta poi Jill, un agile gattino,
che col muso, la coda e lo zampino
v'aggiunge degli... artistici arabeschi.
Entra il pittore, osserva, ed il suo viso
s'illumina d'un subdolo sorriso.

Dà al quadro un nome, il nome d'un paese,
lo firma « Tommy » e, messolo in cornice,
spedisce il tutto, con idea felice,
ad una esposizione londinese.
Ed ecco che un bel dì, trasecolato,
apprende che quel « quadro » era premiato!

Non solo, ma il... dipinto ha fatto chiasso,
poi che un Pinco Pallino, illustre critico,
in un suo saggio acuto ed analitico,
scopriva in Tommy il genio di Picasso:
« Abbiamo - concludeva in pompa magna -
l'artista che mancava in Gran Bretagna! ».

La gente accorre e il quadro peregrino
guarda di su, di giù: dev'esser bello...
un nuovo Giotto, un nuovo Raffaello,
certo: l'ha detto lui, Pinco Pallino...
Finché la verità non venne fuori:
un bimbo e un gatto n'erano gli autori!

Ma il critico, superbo e goddisfatto,
non si scompone; e il pubblico perplesso
trova soltanto strano che il successo
abbia potuto arridere ad un gatto,
mentre oggigiorno è sempre meno raro
veder nell'arte eccellere un somaro.