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È MORTO BENEDETTO CROCE
Radio Cronache Rimate - Alberto Cavaliere (1897-1967)



Era ormai vecchio Benedetto Croce,
ma il suo pensiero, simile ad un faro,
illuminava il mondo. E c'era caro
sentire ancora la sua viva voce,
che c'empiva d'orgoglio: era italiano
il più grande filosofo vivente,
che seppe elaborar nella sua mente
tutta la storia del pensiero umano.
Ma non è solo il mondo dei sapienti
ch'oggi lo piange: il popolo minuto,
che mai la storia e l'etica ha saputo,
che non ha letto critiche e commenti,
né un solo rigo di filosofia,
per lui nutriva un riverente affetto:
più che un grand'uomo, il nostro Benedetto
era un nemico della tirannia.
E armato solo della sua cultura,
senza atteggiarsi a martire o a guerriero,
egli al bastone della dittatura
oppose la sua fede e il suo pensiero.
Credette nella storia e nella vita,
credette nell'Italia e, soprattutto,
nell'avvenire. Adesso ch'è finita
la sua giornata e che la Patria è in lutto,
non solo nella grande biblioteca,
dov'egli meditò, si sente un vuoto,
ma nell'Italia tutta, che gli reca
oggi, con cuore semplice e devoto,
questo saluto: « Voi scriveste tanti
tanti volumi pieni d'intelletto;
li leggeranno in pochi: gl'insegnanti,
gli eruditi; ma voi, don Benedetto,
diceste soprattutto una parola,
e quella ognuno la ricorderà,
pur se lontano dalla vostra scuola:
è la parola della libertà ».

(1953)