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CITTANOVA
poesia di Alberto Cavaliere (1897-1967)


Mi piace Cittanova, il mio paese;
che vedo ormai soltanto in cartolina:
una ridente e mite cittadina,
alla buona, così, senza pretese;

Tanto che ancor (pur se già comincia
ad avere un ginnasio, a quel che sento)
non s' è rivolta anch' essa al Parlamento
per esser capoluogo di provincia.

Fra distese di vigne, d' uliveti,
e d' orti dai balsamici profumi
essa produce vino, olio ed agrumi
avvocati, filosofi e poeti.

E il buon sole d' Attica è ancor vivo
fra la sua gente estrosa e scanzonata
che saggiamente vive alla giornata
in un mondo tranquillo e primitivo.

E spesso per le strade di Milano
fra turbe serie, indaffarate ed arcigne
io penso a quelle gente e a quelle vigne
come ad un sogno placido e lontano.

E salgo verso Zomaro; l' Incudine
selvaggia mi sorride all'improvviso...
Se qualche volta sogno un paradiso
è il paradiso della solitudine.

Ed è perciò che dopo quarant' anni
di tanto in tanto, medito il ritorno
pur se non troverò, tornando un giorno,
la mamma, il babbo ed il vecchio zio Giovanni.....


... la sua gente estrosa e scanzonata

... la sua gente estrosa e scanzonata