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IL DONO DEL SANGUE
poesia di Alberto Cavaliere (1897-1967)

Riprodurre la scienza futura
anche l'acqua, anche il vino, anche il pane,
non il sangue che solo rimane,
un brevetto che Dio ci creò.

Serva solo una goccia di sangue
sarà vano qualsiasi artificio,
c'è soltanto l'altrui sacrificio:
il mio sangue fratello ti do.

Sacrificio gentile e ignorato
che nessun'altro in bellezza l'eguaglia,
non lo premia nessuna medaglia
perchè è il cuore che pensa a dar.

Se cosi come avviene pel sangue
con sistemi o con norme opportune,
si potesse anche il senso comune
nel cervello degli altri inculcar!

Molto sangue la terra ha bevuto
consacrato a ogni inutile guerra,
non del sangue ci chiede la terra:
s'accontenta del nostro sudor.

Mentre invece, poche gocce di fervido sangue,
non arridano un cuore che langue
e salvare un fratello che muore.

Generosa divina rugiada, che
soccorri le deboli vene,
si sa che la pianta del bene
attecchisce assai poco quaggiù.

Dove invece gli egoisti i cattivi,
i poltroni e gli scaltri,
pronti il sangue a succhiare degl'altri,
senza dubbio son molto di più.

E perciò volontari del sangue
più che il sangue che a voi si richiede,
voi ridate a noi tutti la fede
sul valore del genere uman.

Rataplan! Rataplan! Rataplan!